Tamarindo: cos’è, proprietà e come utilizzarlo in cucina
Il tamarindo è il frutto della pianta sempreverde “Tamarindus indica”, originaria dell’Africa, ma diffusa anche in Asia meridionale, Sud America e Caraibi. Detto anche “dattero dell’India”, questo frutto è un vero e proprio concentrato di proprietà nutrizionali. Spesso capita di sentirlo nominare, ma non lo consumiamo tutti i giorni. Può essere quindi utile scoprire un po’ di cose sul tamarindo: cos’è, proprietà e come utilizzarlo in cucina.
Tamarindo: cos’è?
Il tamarindo può essere paragonato a una grossa arachide, a causa della sua forma a baccello curvo e legnoso di colore marrone. I frutti sono lunghi circa 15cm e con la maturazione tendono a diventare sempre più secchi. All’interno del baccello abbiamo poi una polpa dal sapore aspro che racchiude i semi.
Grazie alle sue numerose proprietà, il tamarindo viene utilizzato sia in cucina che nell’industria cosmetica. In commercio lo si può trovare abbastanza facilmente; il tamarindo viene infatti venduto nei negozi di alimenti esotici oppure nei grossi supermercati.
Se è la prima volta che lo acquisti, ecco un po’ di consigli per scegliere quelli più buoni:
- Devono avere un certo peso, quindi tenendoli in mano non li devi sentire leggeri (e quindi con poca polpa)
- Il baccello non deve presentare crepe o rotture
- La polpa non deve avere un odore troppo forte e il sapore deve essere sì aspro, ma non acido
A proposito di polpa, questa è costituita al 31% da acqua, al 57% da zuccheri e al 5% da fibre. Vi sono poi anche grassi, proteine, vitamine e sali minerali. Si tratta di un alimento completo, insomma!
Le numerose proprietà
Scopriamo più nel dettaglio quali sono le proprietà del tamarindo e i benefici che può portare alla salute del nostro corpo. Già nell’antichità questo frutto era noto per la sua azione benefica, soprattutto per curare la febbre reumatica. Con il passare delle epoche abbiamo scoperto tutte le preziose sostanze di cui è ricco, ed è stato quindi possibile approfittare delle sue componenti nutrizionali.
Per cominciare, la polpa del tamarindo contiene una serie di oli volatili dal potere antiossidante, utili per combattere i radicali liberi, come
- Limonene
- Acido cinnamico
- Safrole
- Acido tartarico
- Geraniolo
Alcuni studi hanno poi dimostrato che gli antiossidanti del tamarindo hanno un’efficace azione per prevenire l’invecchiamento dei tessuti e rafforzare le difese immunitarie.
Il tamarindo svolge inoltre un’azione di controllo degli zuccheri nel sangue – ottimo per chi soffre di diabete – ed è ricchissimo di fibre, che lo rendono perfetto per regolarizzare l’intestino.
La polpa viene infatti utilizzata come lassativo, mentre le foglie, consumate sotto forma di decotto, sono un ottimo rimedio contro la colite. Il tamarindo funziona anche contro il mal di stomaco, infatti l’estratto viene spesso usato nella medicina omeopatica a questo scopo.
Ma non finisce qui. Questo frutto ha delle fantastiche proprietà anti colesterolo e, grazie al contenuto di potassio e magnesio, è in anche in grado di regolare la pressione sanguigna, il che lo rende perfetto per prevenire le malattie cardiovascolari.
Come si utilizza in cucina?
Con il suo alto potere nutritivo (circa 240 calorie per 100g), il tamarindo può essere consumato sia puro che cucinato in vari modi. In occidente questo frutto è conosciuto più che altro come spezia, o impiegato in gelatine e marmellate.
Nel mondo orientale invece viene usato per insaporire molti piatti, tra cui zuppe con riso e legumi o piatti di carne e pesce. Ecco due ricette per utilizzare il tamarindo in cucina.
Sciroppo
- 750g di polpa di tamarindo
- 1,5l d’acqua
- Zucchero
Fai bollire la polpa di tamarindo per circa un quarto d’ora, dopodiché aggiungi lo zucchero e prosegui l’ebollizione per altri venti minuti. Filtra e versa in una bottiglia lo sciroppo ottenuto, che potrai utilizzare per preparare ghiaccioli e granite.
Riso indiano al tamarindo
- Riso basmati
- Pasta di tamarindo (la trovi già pronta in vasetto)
- Semi di finocchio
- Curcuma
- Cipolla
- Peperencino essiccato
- Sale rosa
Fai cuocere il riso basmati al vapore, mentre in una padella fai rosolare un po’ di cipolla con quattro cucchiai d’olio. Aggiungi poi i semi di finocchio, il peperoncino essiccato e la curcuma, continuando a mescolare.
Unisci poi al composto un cucchiaio di pasta di tamarindo, che darà consistenza alla salsa. Aggiusta di sale e condisci il riso: un piatto insolito ma saporito!
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