Alimentazione intuitiva: cos'è e come funziona
Il termine Alimentazione intuitiva è stato coniato da due nutrizioniste Evelyn Tribole e Elyse Resch, nel loro libro Intuitive Eating. L’attenzione è posta sulla connessione tra mente e corpo. Infatti, Intuitive Eating significa associare l’atto di mangiare ad una sensazione di benessere e non a qualcosa che può comportare l’insorgenza del senso di colpa.
L’alimentazione intuitiva prevede mangiare quello che si vuole quando si vuole senza seguire delle regole fisse. Mangiare in maniera intuitiva è l’esatto opposto di seguire una dieta quindi, nessun piano alimentare, nessun divieto e nessun senso di colpa dopo aver mangiato.
L’alimentazione intuitiva ti può aiutare a goderti i tuoi pasti in modo più consapevole ascoltando la tua pancia. La prima regola è: mangi quando hai fame e smetti di mangiare quando sei sazio/a.
Si tratta di un meccanismo che tutti i neonati mettono in atto in maniera automatica, ma crescendo la tendenza è di mettere da parte questo atto automatico, dimenticandoci in questo modo di affidare l’atto di mangiare al nostro istinto.
Ti è mai capitato di mangiare perché dovevi e non perché avevi fame?
Se il tuo corpo richiede nutrimento, indipendentemente da quando hai mangiato l’ultima volta, è il momento di mangiare.
Toppo spesso ignoriamo il segnale di sazietà. Ci troviamo a ingoiare cibo che però non trova spazio nello stomaco, eppure continuiamo finché il piatto non è vuoto. D’altronde, è quello che ci viene insegnato sin da piccoli.
Però, secondo l’Intuitive Eating il momento in cui smettere di mangiare è proprio quello in cui siamo sazi, a costo di avanzare il cibo nel piatto che, può essere conservato per il pasto successivo.
L’alimentazione intuitiva non prevede alcun tipo di alimento specifico, né abbinamenti tra macronutrienti o dosi pesate. Secondo questo approccio, non ci sono cibi da evitare o altri cibi da preferire. L’importante è variare gli alimenti e mantenere sane abitudini.
In conclusione, l’Intuitive Eating insegna a rapportarsi in maniera sana al cibo, aiutando il corpo e la mente a non rinunciare sempre, ma a concedersi – in maniera cosciente – ciò di cui abbiamo voglia e bisogno di mangiare. Questo è un percorso a cui bisogna dedicare tempo, fin quando non diventerà automatico e naturale.