La traduzione letterale di plant based è “a base di piante”, “che si basa sulle piante”: parliamo quindi di una dieta prevalentemente vegetale ma non solo.
Stabilire una volta per tutte che cosa si intenda con plant based sembra essere un compito particolarmente difficile: in tanti danno interpretazioni diverse alla sopraccitata dieta, rendendo così difficile fornire una definizione unica.
Chi segue una dieta plant based non consuma solo alimenti vegetali. È corretto dire che si tratti di una filosofia alimentare che si impegna principalmente a rispettare i ritmi e i tempi della terra. Pone al centro la tutela della biodiversità e la valorizzazione delle tradizioni e del territorio. È orientata consapevolmente verso una produzione alimentare su piccola scala e senza passaggi industriali, al fine di preservare l’integrità degli ecosistemi.
Aderiscono a questa filosofia tutte quelle persone che hanno orientato le proprie abitudini alimentari verso il verde, limitando la carne magari ad una sola volta a settimana rispetto alle varie volte di prima, a ridurre gli insaccati, a mangiare pesce sostenibile e a non vietarsi, almeno per il momento, i prodotti di derivazione animale come i latticini e le uova purché di provenienza sicura.
Plant based è quindi un termine gentile, non drastico, che differisce dal veganismo (soprattutto dalla sua variante più estrema).
La dieta plant based non comprende prodotti lavorati industrialmente: dunque vengono eliminati tutti quei cibi raffinati che possono contenere, ad esempio, conservanti e coloranti… Allo stesso modo non esclude del tutto l’assunzione di carne e pesce ma, come detto prima, la limita molto in un’ottica di maggior salute.
Riguarda in genere un consumatore attento e consapevole, le cui scelte sono influenzate da fattori come la tracciabilità dei circuiti di distribuzione.
L’etica gioca poi un ruolo fondamentale anche se, a differenza del veganismo, non è la questione principale.
Essa, infatti, non parte da questioni etiche, ma salutari e fonda la sua alimentazione su prodotti naturali e grezzi, non raffinati o lavorati industrialmente. È uno stile che implica reali benefici per la salute e la longevità.
Uno dei problemi principali della dieta plant based potrebbe essere il corretto apporto di amminoacidi essenziali, quelli che l’organismo non è in grado di sintetizzare da solo. Questa mancanza può essere ovviata introducendo le proteine vegetali ai cereali per garantirne l’assorbimento. Integrando cereali e legumi, infatti, si raggiunge un complesso proteico ben equilibrato in grado di coprire il fabbisogno di aminoacidi essenziali. Inoltre è consigliabile scegliere le verdure con il più alto apporto proteico e aumentare la quantità rispetto alle dosi consigliate a chi segue una dieta onnivora.