Il 5 febbraio si celebra la Giornata Nazionale di prevenzione sullo Spreco Alimentare, grazie alla campagna del 2014 Spreco Zero di Last Minute Market, in collaborazione con l’Università di Bologna e il Ministero dell’Ambiente.
Un tema molto sentito nel mondo, tanto che l’Onu ha come obiettivo, entro il 2030 di dimezzare lo spreco alimentare a livello globale pro- capite.
Ma esistono dei modi concreti per fronteggiare lo spreco? Il servizio di Nutribees è una soluzione concreta: scopriamo 3 motivi per sceglierlo iniziare a combattere lo spreco.
Secondo i dati pubblicati dal Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione europea, l’Italia è la nazione con la maggior quantità di rifiuti alimentari. Il Bel Paese ha il primato assoluto nello spreco di frutta e verdura, seconda in Europa per lo spreco di cereali e terza per i prodotti caseari e uova. Ma lo spreco avviene lungo la filiera o dal consumatore finale?
I numeri dicono che il 68% dei rifiuti alimentari sono generati dai consumatori finali. Dei dati poco rassicuranti in termini di sostenibilità, nonostante durante il periodo di lockdown italiano, si era registrato un netto miglioramento. Con la ripresa della normalità, il consumatore è meno attento nella gestione di cibo, tanto che lo spreco è risalito del 15% (secondo i dati dell’Osservatorio Waste Watcher).
Le soluzioni antispreco da mettere in pratica possono essere svariate: dall’organizzazione in casa, alle app in voga al momento per il recupero di cibo – che altrimenti verrebbe buttato. Nutribees, primo servizio nella consegna di piatti pronti a domicilio, può essere una soluzione vincente in ottica di spreco alimentare.
Ma quali sono i motivi? Eccone 3: