Oggi la redazione di NutriBees ha chiesto alla Dietista Elisa Strona di dare qualche consiglio su cosa mangiare e quale dieta per celiaci seguire nel caso in cui si soffrisse di celiachia. Scopriamo cosa ci ha detto e quale tipo di alimentazione è più corretta in questi casi.
La dieta di un soggetto celiaco deve seguire, come per il soggetto non celiaco, le indicazioni che troviamo sulla piramide alimentare italiana. Alla base, ovvero gli alimenti da consumare in quantità e frequenze maggiori, ci sono i cereali, frutta e verdura. In cima troviamo invece i dolci, le carni rosse e quelle trasformate (i salumi).
Ovviamente il soggetto celiaco deve escludere completamente il glutine, cosa non sempre facile in quanto i cereali non permessi ai celiaci si ritrovano in molti prodotti alimentari, e ci può inoltre essere il rischio di contaminazione nei processi di lavorazione dell’industria alimentare.
Per questo motivo l’Associazione Italiana Celiachia ha suddiviso gli alimenti in tre categorie:
Tanti sono i cereali o pseudocereali che sono naturalmente privi di glutine e che andrebbero riscoperti, limitando invece i prodotti preconfezionati e industriali. Ricordiamo però che sempre idonei solo se sono in chicchi, altrimenti deve esserci la scritta “senza glutine” o la spiga barrata in etichetta. Nel processo di macinatura infatti vi potrebbero essere contaminazioni da cereali vietati.
Abbiamo il riso, il mais, il grano saraceno (non lasciatevi ingannare dal nome, non è un tipo di grano), l’amaranto, il miglio, la quinoa, il sorgo, il teff, il fonio. Ognuno ha le sue proprietà nutrizionali pertanto sarebbe bene variare e provarli tutti.
Per consultare l’elenco completo: http://www.celiachia.it/dieta/Dieta.aspx
Dimagrire significa perdere massa grassa ed è un delicato equilibrio tra quante calorie entrano (ma anche quali) e quante escono.
Dovremmo quindi seguire le linee guida per una sana alimentazione italiana, che ha stilato un decalogo che riassumiamo qui:
La Malattia Celiaca (o Celiachia) è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti.
La celiachia è caratterizzata da un quadro clinico molto variabile, che va dalla diarrea profusa con conseguente marcato dimagrimento, a sintomi extra-intestinali, alla associazione con altre malattie autoimmuni (come il diabete di tipo 1, e ipotiroidismo).
A differenza delle allergie al grano, la celiachia e la dermatite erpetiforme non sono indotte dal contatto epidermico con il glutine, ma esclusivamente dalla sua ingestione.
Individuiamo quindi alcuni sintomi chiamati “tipici” come i dolori addominali, la diarrea, le afte in bocca, scarso appetito, addome globoso, arresto della crescita nei bambini e perdita di peso.
L’organo bersaglio è l’intestino tenue, ma a cascata colpisce più organi ed apparati. Infatti tra i sintomi atipici troviamo l’anemia, bassa statura, dolori ossei, problemi ginecologici (aborti spontanei ricorrenti), ipoplasia dello smalto dei denti, dolori addominali ricorrenti, alopecia (perdita di capelli), astenia, ipertransaminasemia (enzimi epatici molto elevati).
Ecco perché non dobbiamo sottovalutare alcuni sintomi e segnali del nostro organismo.
Un semplice esame del sangue può individuare due specifici anticorpi indici di possibile celiachia. Se questi risultano positivi, per avere la diagnosi vera e propria ci si deve sottoporre alla gastroscopia.
Ricordiamo che non esistono “gradi” di celiachia ma solo diverse modalità nella sua espressione. Stare poco male non significa essere “poco celiaci”! Le contaminazioni vanno evitate sempre, la dieta è al momento l’unica cura e deve essere scrupolosa, ferrea e seguita a vita.
Questi sono i contatti della Dott.ssa Strona per chi fosse interessato a ricevere un suo consulto:
elisastrona@yahoo.it
https://elisastronadietista.jimdo.com