Oggi il team di NutriBees ha intervistato il Dott. Guido Ambria, biologo nutrizionista e farmacista, che ci ha aiutato a comprendere che tipo di alimentazione dovrebbe seguire una persona con diabete . Ecco a voi l’intervista.
Sono Guido Ambria, biologo nutrizionista e farmacista.
Ho scelto di svolgere la professione di nutrizionista perché dal banco della farmacia avvertivo una scarsa cultura alimentare e delle cattive abitudini, che venivano insegnate anche ai più piccoli.
Per questo ora mi occupo di prevenzione e mi impegno a divulgare con approccio scientifico il mondo della nutrizione.
Penso che al centro di ogni colloquio vi sia il paziente e la sua unicità.
Cerco di stringere con lui un rapporto personale, relazionandomi in maniera semplice ed affiancandolo nel percorso di cambiamento.
Ritengo che i migliori risultati si abbiano se si riesce a conquistare la fiducia del paziente.
Proprio perché ogni individuo è unico, non può esistere un apporto calorico standard.
I fabbisogni dell’individuo variano per sesso, età, biotipo, stile di vita; sarebbe riduttivo ed erroneo pensare che una persona diabetica possa avere un piano nutrizionale uguale ad un’altra.
Potrebbero esserci delle linee guida comuni, ma il successo della terapia nutrizionale, e spesso della remissione della malattia, si ha quando il paziente accetta in toto ciò che gli viene consigliato e lo mette in pratica ogni giorno con dedizione e costanza.
Tra gli errori più comuni che commette un paziente diabetico, ne vorrei citare tre:
Ne cito uno per tutti: il diabete di tipo 2 è una patologia cronica.
E’ stato dimostrato invece da numerosi studi scientifici che la modifica dello stile di vita, associata ad un corretto approccio dietetico, sia in grado di far regredire il diabete!
Il paziente diabetico, di norma, non fa movimento.
L’”epidemia” di diabete è originata dall’iperalimentazione, ma anche e soprattutto dalla sedentarietà. Spesso i pazienti diabetici lamentano anche dolori articolari e ciò li affligge a tal punto da non essere invogliati a svolgere attività fisica.
Servirebbero piccoli accorgimenti, come ad esempio l’abitudine a lasciare l’auto lontano dalla porta del supermercato, fare un piano di scale a piedi anziché attendere l’ascensore, usare la bicicletta per coprire brevi distanze nelle giornate più belle.
Tutto ciò sarebbe utile per migliorare l’impatto della dieta sulla malattia.
Consiglio di fare 5-6 piccoli pasti composti da tutti i macronutrienti e fare attività fisica con regolarità.
Ricevo su appuntamento nel mio studio di Villorba (TV).
Per appuntamenti o informazioni potete telefonare al 3921478577, scrivere a info@guidoambria.com o visitare www.guidoambria.it