La spesa a domicilio è sicuramente uno dei trend più in voga negli ultimi mesi grazie a numerosi servizi che stanno nascendo come funghi in Italia e all’estero.
L’Italia, come spesso accade nel settore tecnologico, è stato e sarà uno degli ultimi paesi europei ad adattarsi ma da qualche anno anche qui nel Bel Paese si iniziano ad avere i primi segnali di interesse verso questo mercato con startup che hanno ricevuto diversi milioni di investimento da fondi di venture capital.
Ma quali sono le caratteristiche e i principali vantaggi di ricevere la spesa a domicilio piuttosto che recarsi al supermercato e scegliere personalmente? Innanzitutto è bene premettere che esistono diversi modelli di spesa a domicilio: è bene differenziare tra i servizi offerti direttamente dai supermercati ( il più famoso è sicuramente Esselunga ) e i servizi offerti da parter terzi che permettono o di ordinare da una lista di supermercati convenzionati o da una lista di prodotti presenti direttamente nel loro magazzino di proprietà.
Un’altra differenziazione importante da fare è anche sul modello di business dove i più in voga sono il click and collect e il cosiddetto modello integrato.
Nel modello click and collect la spesa viene fatta direttamente online dall’utente ma deve essere poi ritirata dall’utente direttamente presso il punto di vendita più vicino: con questo sistema l’utente risparmia il tempo tra gli scaffali e in coda ma non quello per recarsi al punto vendita.
Nel modello integrato invece l’ordine viene sempre effettuato virtualmente ma in questo caso anche la consegna avviene fatta direttamente a domicilio o da parte del personale del supermercato o da fattorini terzi che in questo caso “fanno la spesa” per noi.
Il primo modello click and collect risulta particolarmente comodo (e più economico rispetto al secondo) per le persone che rientrando a casa dall’ufficio alla sera si trovano a passare davanti al proprio supermercato di fiducia: in questo modo possono quindi fermarsi pochi minuti solo per ritirare la spesa già effettuata per loro da un dipendente del supermercato.
Il click and collect risulta essere una sorta di McDrive dove, invece di ritirare il nostro hamburger e patatine, andiamo a ritirare la spesa già preparata da un fattorino. In questo caso non si tratta quindi di un vero e proprio servizio di spesa a domicilio ma più di un risparmio di tempo dovuto al non affrontare le scansie nonostante ci si rechi fisicamente al punto vendita. Solitamente questo servizio viene offerto gratuitamente dal supermercato per incentivare una spesa più veloce.
Il secondo modello integrato risulta leggermente più costoso in quanto oltre all’assemblaggio la spesa ci verrà anche consegnata a domicilio: la comodità di questo servizio è ovviamente maggiore in quanto non richiede all’utente nessuna fatica se non pochi click al pc o allo smartphone.
Questo secondo modello in particolare nasce in America e la startup più rilevante in questo campo è sicuramente Instacart che ha ricevuto diverse centinaia di milioni di dollari di investimento.
Nel corso degli anni questo modello è cresciuto a dismisura attirando l’interesse di colossi del web come ad esempio Amazon che con il suo servizio Amazon Prime Now permette, per ora solo a Milano e zone limitrofe, di effettuare la spesa online e di vedersela recapitata a domicilio anche in poche ore o scegliendo una fascia concordata.
Solitamente questo servizio prevede un costo di consegna di alcuni euro e può essere più o meno elevato a seconda di quanto in maniera specifica venga indicata la fascia oraria: più flessibilità si lascerà al fattorino e più il costo sarà limitato o inesistente.
Il vantaggio della spesa a domicilio è sicuramente la comodità e la possibilità di avere più tempo per fare altre cose più “interessanti”.
Il fatto di poter risparmiare, specialmente nelle grandi città, veramente parecchio tempo tra il recarsi al supermercato, fare la spesa, pagare alla cassa e tornare a casa tra il traffico serale. Il contro è che spesso non sappiamo esattamente cosa comprare finchè non ci troviamo a perderci tra gli scaffali del supermercato e, vedendo un’offerta o un nuovo prodotto, abbiamo l’illuminazione di comprarlo e sentirci novelli Carlo Cracco ai fornelli.
Altri problemi che possono sorgere legati a questo servizio sono la possibilità che il fattorino non reperisca i prodotti indicati e debba quindi ricontattare l’utente per chiedergli come procedere, l’obbligo di dover programmare quando essere a casa per poter ritirare la spesa.
A volte inoltre, ma questo è un fenomeno in diminuzione, i prezzi presenti online risultano maggiorati rispetto a quelli del punto fisico: questo perchè il player terzo che si occupa di fare la spesa e consegnare deve poter avere un margine di guadagno quando non è riuscito a siglare un accordo con la catena di supermercati che gli permetta di offrire gli stessi prezzi.
Negli ultimi anni oltre ai classici servizi di spesa a domicilio sono sorti anche altri servizi ancora più innovativi che permettono di ricevere a domicilio ingredienti pre-dosati per preparare ricette sfiziose o addirittura, come nel caso di NutriBees , piatti pronti. Queste soluzioni risultano ottimali per chi, oltre al tempo di non fare la spesa, non ha voglia o tempo di mettersi ai fornelli.
NutriBees in particolare, fornendo direttamente piatti pronti a domicilio da conservare in frigorifero e con scadenza fino a 20 giorni , offre una soluzione perfetta anche per i pasti in ufficio dove troppo spesso ci si limita al solito panino o ad una schiscia arrabattata in pochi minuti.